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Categoria: Patologie del gatto

Oggi parliamo di… granuloma eosinofilico nel gatto

Oggi parliamo di… granuloma eosinofilico nel gatto. Come si presenta, quali sono le forme cliniche e qual è la terapia migliore secondo le più recenti acquisizioni mediche.

L’otoematoma: un problema serio da non sottovalutare

L’otoematoma, o ematoma della pinna auricolare è una raccolta di sangue all’interno dello spessore dell’orecchio di cane e gatto, per rottura traumatica dei capillari dello stesso.

Ne soffrono più spesso i cani, e in particolar modo quelli ad orecchie pendule, ma non è escluso che possa ritrovarsi anche nel gatto e nel cane ad orecchie tese (es. Pastore Tedesco).

L’otoematoma può formarsi a seguito di scuotimento eccessivo delle orecchie (come nel caso di otiti non trattate o croniche recidivanti). La prevenzione consiste nel controllare periodicamente le orecchie del proprio animale e mantenerle pulite, nonché recandosi immediatamente dal veterinario in caso di sospetta otite.

Come riconoscere l’otoematoma?

Il trauma dello scuotimento rompe i vasi sanguigni interni all’orecchio, ma non la pelle esterna. Così il sangue fuoriesce nel padiglione auricolare senza scorrere esternamente. Accumulandosi, forma un palloncino nell’orecchio del cane o del gatto che provoca sempre più dolore.

Come trattare e curare l’otoematoma?

Prima di tutto ti ricordiamo che per il tuo pet è una condizione dolorosa, pertanto è una emergenza. Devi recarti al più presto dal tuo Veterinario di fiducia.

Un tempo si consigliava di “bucare” l’otoematoma con un ago per permettere al sangue di fluire all’esterno. Ma, attenzione: questa pratica, oltre che comportare un inevitabile dolore lancinante all’animale, porterà all’inevitabile raggrinzimento del padiglione auricolare, con danni estetici e anatomici ulteriori.

Perciò, NON FATELO!

Il trattamento possibile comprende:

  • terapia medica con PRP
  • chirurgia

Non esistono altri possibili trattamenti. E peraltro occorre intervenire in tempo, per evitare che si formino coaguli e aderenze fibrinose fra le lamine cartilaginee del padiglione auricolare, o la riuscita del trattamento sarà inevitabilmente compromessa.

Il caso di Kelly

KELLY E’ UNO DEI NOSTRI CASI CLINICI TRATTATI IN CHIRURGIA. KELLY AVEVA GIà PERSO L’ORECCHIO DESTRO PER OPERAZIONI DI DRENAGGIO E TRATTAMENTO MOLTO MALDESTRE ED INESPERTE, IN UN PRECEDENTE OTOEMATOMA: ARRIVA DA NOI CON LA MEDESIMA PROBLEMATICA ALL’ORECCHIO SINISTRO, DETERMINATA DA UNA OTITE MAI CORRETTAMENTE TRATTATA.

Per Kelly abbiamo optato per la chirurgia, risolutiva e che avrebbe restituito la consueta forma al padiglione, senza raggrinzimenti, utilizzando una tecnica a cavigliotti e punti nodosi staccati localmente applicati. Qui sotto potete vedere il prima e il dopo della chirurgia.

Prima della chirurgia

Foto di repertorio di un altro caso (quello di Kelly era identico ma non lo abbiamo fotografato 🙂 )

Dopo la chirurgia

Questo è il vero orecchio di Kelly, ad una settimana dall’intervento e dopo rimozione di parte dei punti. Come si può osservare non c’è alcun raggrinzimento del padiglione.

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    I rischi dell’obesità in Cani e Gatti

    Almeno il 20% dei cani nei paesi industrializzati è classificato come obeso, con implicazioni sanitarie significative e di lunga durata. Scopri di più su questi rischi e su come aiutare il tuo cane o il tuo gatto in questo articolo.

    Oggi parliamo di… Sindrome Urologica Felina (FUS)

    Quante volte il Veterinario vi ha parlato di FUS o Sindrome Urologica Felina?

    Circa il 3% della popolazione felina è soggetto a problemi vescicali e uretrali. La sindrome urologica felina, comunemente denominata FUS, è una delle patologie a carico di queste strutture anatomiche.

    Ma vediamo insieme cos’è, come diagnosticarla e trattarla anche precocemente, nonché come prevenirla o evitare recidive.


    Di cosa stiamo parlando?

    La FUS è una patologia di natura ostruttiva delle vie urinarie del gatto.

    Provoca sintomatologia varia e insorge con debolezza, inappetenza, calo della sete e comparsa di vomito.

    Se Micio ha anche solo uno di questi sintomi, il nostro consiglio è di recarti il prima possibile dal Veterinario.

    L’intervento tempestivo consentirà una diagnosi precisa sulle cause del problema e l’attuazione di terapie mirate.

    Le cause della FUS

    La causa principale della FUS sembra riconducibile al consumo di alimenti ad alto contenuto di magnesio, in particolare presente ad alti livelli nei cibi commerciali di scarsa qualità (come quelli del supermarket).

    Solitamente affligge la popolazione maschile di gatti castrati, in sovrappeso e che conducono vita sedentaria.

    Può comunque interessare anche il sesso femminile, manifestandosi come irritazione cronica della vescica che esita in cistiti ricorrenti.

    Sintomi di FUS nel dettaglio

    La Sindrome Urologica Felina è una patologia dell’apparato urinario del gatto causata dalla deposizione di cristalli minerali all’interno delle vie urinarie, che si manifesta con sintomi specifici, come:

    • cistite, ovverosia infiammazione della parete interna della vescica con, talvolta, accumulo di sangue e detriti cellulari. Il gatto prova dolore durante la minzione, emette dei miagolii e la sua urina assume colore e odore anormali. Se sopraggiunge una infezione batterica, compare anche febbre.
    • urolitiasi, dovuta ad agglomerati di depositi minerali che formano i cosiddetti “calcoli” chiamati renella se di dimensioni microscopiche e uroliti se di grosse dimensioni. Questa ostruzione impedisce al gatto di svuotare completamente la vescica e provoca dolore.
    • sindrome uremica, che è lo stadio successivo della patologia, caratterizzata da alterazioni dei parametri di creatinina e azotemia che possono raggiungere livelli incompatibili con la sopravvivenza. Il rene non riesce più a filtrare le scorie prodotte dall’organismo che finiscono per accumularsi nel sangue.
    Il proprietario si accorge che qualcosa non va quando Micio inizia ad essere svogliato, depresso, vomita, non urina o prova dolore alla minzione, si reca spesso alla cassetta senza riuscire a produrre urina, non mangia e beve poco o nulla.

    Se questa patologia non viene trattata tempestivamente, evolve nel coma e nella morte dell’animale.

    Fattori di rischio della FUS

    Fra i primi elementi da valutare troviamo l’età, l’obesità, la razza (alcune razze sono più predisposte di altre – esempio, i gatti Persiani) e il sesso (attenzione ai maschi castrati, specialmente).

    Come già detto, i maschi adulti anziani e castrati sono più soggetti a sviluppare la sindrome urologica felina.

    Altro fattore di rischio è rappresentato dalla scarsa assunzione di acqua, tipica dei gatti – i loro nefroni sono più lunghi di quelli del cane, ed il senso della sete è meno spiccato.

    Un ulteriore fattore di rischio è la presenza di difetti anatomici: i gatti maschi presentano uretra più sottile in diametro delle femmine e talvolta possono esserci delle stenosi che impediscono il corretto deflusso dell’urina e, ancor di più, di eventuali calcoli.

    COME POSSIAMO AIUTARTI?

    ALLA MGVET ABBIAMO UN “SISTEMA” DI DIAGNOSI PRECOCE PER INDIVIDUARE EMATURIA (PRESENZA DI SANGUE OCCULTO NELLE URINE), CHE CI CONSENTE DI ACCORGERCI PRECOCEMENTE DELL’INSTAURARSI DI UNA FUS, PRIMA CHE QUESTA INIZI A CREARE PROBLEMI AL GATTO…

    Presso di noi, è disponibile un TEST speciale!

    Prevenire la FUS si può, e la corretta alimentazione è la base per la prevenzione di patologie come questa.

    Alla MGVet abbiamo una vasta gamma di alimenti fatti apposta per il tuo gatto e per il suo stato fisiologico.

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