Attenzione: ecco chi si deve occupare del giardino e cosa rischi se ti dimentichi di farlo

Quando si parla di cura e manutenzione degli spazi verdi – siano essi privati, condominiali o prospicienti aree pubbliche – emergono obblighi precisi per i proprietari e per chi ne ha l’utilizzo. Ignorare tali responsabilità può esporre a rischi concreti, soprattutto sotto il profilo legale ed economico. Una corretta gestione del giardino non si limita all’aspetto estetico, ma assume rilevanza anche per la sicurezza pubblica e per la salvaguardia del decoro urbano.

Chi è responsabile della manutenzione

Nel caso di giardini privati, la responsabilità della manutenzione grava interamente sul proprietario dell’immobile. Chi possiede una casa con area verde ha il compito di mantenerla regolarmente, occupandosi del taglio dell’erba, della potatura di piante e alberi, dell’eliminazione di rifiuti vegetali e della cura delle aiuole. L’obbligo si estende anche alle siepi che confinano con aree pubbliche: questi elementi devono essere gestiti in modo da non rappresentare un pericolo o un’invasione per pedoni e automobilisti.

Per quanto riguarda i giardini condominiali, la situazione è regolata dall’articolo 1130 del Codice Civile. In questo caso, la manutenzione ricade su tutti i condomini che beneficiano delle aree comuni. Tuttavia, è l’amministratore di condominio a disporre i lavori ordinari, come la regolazione delle siepi, il taglio dell’erba, la potatura di alberi e la manutenzione dei vialetti. Le decisioni sulle modalità di gestione sono prese in assemblea condominiale, che può anche decidere di affidare i lavori a un professionista esterno, specialmente per interventi che richiedono attrezzature specialistiche o competenze particolari.

Non sono rare le situazioni in cui i condomini scelgano di delegare in modo formale la gestione a uno specifico comitato o a singoli incaricati tra gli abitanti dello stabile, determinando calendari precisi e suddivisione delle spese secondo i millesimi o altro criterio condiviso. La manutenzione delle aree comuni in condominio, se trascurata, può diventare fonte di tensioni e ricorsi anche legali tra i vari proprietari.

Sanzioni e rischi previsti dalla legge

Dimenticare o trascurare la cura del giardino può portare a sanzioni amministrative anche piuttosto salate. Quando la mancata manutenzione causa danni o pericoli per la sicurezza pubblica – ad esempio, siepi che invadono marciapiedi o rami che si protendono sulla carreggiata stradale – si rischiano multe superiori ai 600 euro. Le autorità comunali hanno il potere di intervenire qualora ricevano segnalazioni o rilevino direttamente situazioni di potenziale pericolo.

Le fattispecie maggiormente sanzionate riguardano:

  • Sporcizia e incuria che abbassano il decoro del quartiere, con possibili interventi dei servizi municipali.
  • Rami e siepi sporgenti su strade e marciapiedi, che mettono a rischio la sicurezza della circolazione di pedoni, ciclisti e veicoli.
  • Mancata rimozione di alberi o rami caduti che possono rappresentare pericoli per cose e persone.
  • Infestazione di piante nocive che possono diffondersi nelle aree pubbliche circostanti.

La casistica più frequente vede i proprietari di ville o abitazioni con giardino obbligati a intervenire quando siepi e arbusti crescono oltre confine, ostacolando il passaggio o la visuale. Le multe per tali infrazioni possono arrivare a 679 euro, ma in caso di danni a persone, cose o animali il rischio si estende anche alla responsabilità civile e penale. Sicurezza pubblica e decoro rappresentano i principali presupposti che giustificano sanzioni e diffide da parte dell’amministrazione comunale o della polizia locale.

Giardino condominiale: come prevenire i problemi

Per evitare discussioni, sanzioni e abbandono delle aree verdi comuni, è fondamentale che i condomini definiscano con precisione i compiti di manutenzione durante le assemblee. L’amministratore ha il dovere di coordinare le attività, affidandosi a imprese qualificate quando necessario, e di vigilare sull’adempimento delle decisioni prese dall’assemblea.

Nella prassi condominiale si riscontrano diverse strategie utili:

  • Approvazione di un regolamento interno che specifichi modalità, tempi e responsabilità nella gestione degli spazi verdi.
  • Stanziamento di fondi ad hoc per l’assunzione di giardinieri o imprese specializzate.
  • Rotazione dei turni tra i condomini per piccoli interventi di cura ordinaria.
  • Controllo periodico delle condizioni delle piante, dello stato dei vialetti e dei sistemi di irrigazione.

Questi strumenti permettono di prevenire abbandono, incuria e conseguenti liti tra i condomini. È importante ricordare che la mancanza di manutenzione ordinaria può influire negativamente anche sul valore degli immobili, oltre a costituire un problema di decoro urbano per l’intera collettività.

Cosa fare se si riceve una diffida o una sanzione

Nel caso in cui si riceva una diffida o una comunicazione ufficiale da parte delle autorità per la cattiva gestione del giardino, è opportuno agire con tempestività. Il primo passo è verificare la situazione contestata e procedere alle attività di ripristino indicate nell’atto ricevuto. Se la sanzione è già stata comminata, si può valutare – anche con l’assistenza legale – la possibilità di presentare ricorso, soprattutto qualora si riscontrassero errori nella notifica o nell’accertamento dell’illecito.

Per ciò che attiene al condominio, eventuali multe potrebbero essere riportate a carico di tutti i proprietari o solo dei singoli responsabili, a seconda della natura e della divisione delle competenze deliberate.

Nel dubbio, è sempre raccomandabile consultare l’amministratore, un tecnico o un esperto di giardinaggio per conformare la manutenzione alle norme vigenti e alle buone pratiche. Una corretta e regolare manutenzione degli spazi verdi rappresenta non solo un obbligo, ma anche un investimento in qualità della vita e sicurezza per tutti.

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