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Categoria: Casi Clinici

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Diabete nel cane: informazioni e dettagli sul diabete gestazionale

Oggi parliamo di una patologia sottodiagnosticata: il diabete nel cane. Ma soprattutto attenzioniamo il diabete in corso di gravidanza, altrimenti definito diabete gestazionale, o diabete gravidico.

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Autotraumatismo nel cane: un caso clinico

Oggi vi vogliamo parlare di Flash, Pastore Tedesco di un anno e mezzo, che arriva da noi per un quinto parere… dopo diverse diagnosi alquanto singolari, terapie palliative e alquanto fantasiose, finalmente Flash risolve il suo problema.

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L’otoematoma: un problema serio da non sottovalutare

L’otoematoma, o ematoma della pinna auricolare è una raccolta di sangue all’interno dello spessore dell’orecchio di cane e gatto, per rottura traumatica dei capillari dello stesso.

Ne soffrono più spesso i cani, e in particolar modo quelli ad orecchie pendule, ma non è escluso che possa ritrovarsi anche nel gatto e nel cane ad orecchie tese (es. Pastore Tedesco).

L’otoematoma può formarsi a seguito di scuotimento eccessivo delle orecchie (come nel caso di otiti non trattate o croniche recidivanti). La prevenzione consiste nel controllare periodicamente le orecchie del proprio animale e mantenerle pulite, nonché recandosi immediatamente dal veterinario in caso di sospetta otite.

Come riconoscere l’otoematoma?

Il trauma dello scuotimento rompe i vasi sanguigni interni all’orecchio, ma non la pelle esterna. Così il sangue fuoriesce nel padiglione auricolare senza scorrere esternamente. Accumulandosi, forma un palloncino nell’orecchio del cane o del gatto che provoca sempre più dolore.

Come trattare e curare l’otoematoma?

Prima di tutto ti ricordiamo che per il tuo pet è una condizione dolorosa, pertanto è una emergenza. Devi recarti al più presto dal tuo Veterinario di fiducia.

Un tempo si consigliava di “bucare” l’otoematoma con un ago per permettere al sangue di fluire all’esterno. Ma, attenzione: questa pratica, oltre che comportare un inevitabile dolore lancinante all’animale, porterà all’inevitabile raggrinzimento del padiglione auricolare, con danni estetici e anatomici ulteriori.

Perciò, NON FATELO!

Il trattamento possibile comprende:

  • terapia medica con PRP
  • chirurgia

Non esistono altri possibili trattamenti. E peraltro occorre intervenire in tempo, per evitare che si formino coaguli e aderenze fibrinose fra le lamine cartilaginee del padiglione auricolare, o la riuscita del trattamento sarà inevitabilmente compromessa.

Il caso di Kelly

KELLY E’ UNO DEI NOSTRI CASI CLINICI TRATTATI IN CHIRURGIA. KELLY AVEVA GIà PERSO L’ORECCHIO DESTRO PER OPERAZIONI DI DRENAGGIO E TRATTAMENTO MOLTO MALDESTRE ED INESPERTE, IN UN PRECEDENTE OTOEMATOMA: ARRIVA DA NOI CON LA MEDESIMA PROBLEMATICA ALL’ORECCHIO SINISTRO, DETERMINATA DA UNA OTITE MAI CORRETTAMENTE TRATTATA.

Per Kelly abbiamo optato per la chirurgia, risolutiva e che avrebbe restituito la consueta forma al padiglione, senza raggrinzimenti, utilizzando una tecnica a cavigliotti e punti nodosi staccati localmente applicati. Qui sotto potete vedere il prima e il dopo della chirurgia.

Prima della chirurgia

Foto di repertorio di un altro caso (quello di Kelly era identico ma non lo abbiamo fotografato 🙂 )

Dopo la chirurgia

Questo è il vero orecchio di Kelly, ad una settimana dall’intervento e dopo rimozione di parte dei punti. Come si può osservare non c’è alcun raggrinzimento del padiglione.

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    Il caso clinico: anemia nel cane

    Oggi vogliamo parlarvi di uno dei nostri casi clinici: Desy, incrocio maltese di un anno, femmina. Desy arriva in clinica per la sterilizzazione, e scopriamo dagli esami preliminari essere affetta da anemia.

    Desy è una cagnolina normalissima: salta, gioca, corre, mangia… insomma, nulla fa sospettare che sia anemica. Anche alla visita clinica, tutto è apparentemente a posto.

    Come da buona pratica, prima di procedere all’intervento chirurgico, eseguiamo gli esami del sangue (emocromocitometrico e biochimico preanestetico) e, con nostra sorpresa, Desy presenta dei parametri che “non vanno bene“…

    In questo articolo, vi spieghiamo che cos’è l’anemia, come può essere diagnosticata e cosa può comportare nel cane, sperando di esservi utili per non sottovalutare mai l’importanza della corretta esecuzione di una visita clinica e degli esami necessari PRIMA di un intervento chirurgico, anche se banale o di routine….


    Che cos’è l’anemia?

    Per anemia si intende una diminuzione dei globuli rossi, dell’emoglobina e/o dell’ematocrito. L’anemia non è una malattia, ma una frequente alterazione di laboratorio che impone al clinico l’applicazione di un corretto algoritmo diagnostico.

    La condizione di anemia si traduce principalmente in una riduzione nella capacità di un organismo di trasportare ossigeno. I segni clinici, se pur aspecifici, possono esprimere tale condizione con tachicardia, letargia, intolleranza all’esercizio fisico e pallore delle mucose. Talvolta le mucose possono comparire itteriche in caso di emolisi. La gravità dei segni clinici è strettamente legata al grado, alla causa e alla rapidità di insorgenza.

    L’anemia può essere classificata in base:

    • al grado di anemia
    • a criteri morfologici
    • a meccanismi patogenetici    
    • alla risposta midollare

    Gradi dell’anemia

    Nel cane, così come nel gatto (inseriamo i valori per comodità), ma oggi parliamo di cani, l’anemia viene catalogata per gradi sulla base dell’ematocrito, secondo la seguente tabella:

    GRADO ANEMIACANE Hct (%)GATTO Hct (%)
    LIEVE30-3720-27
    MODERATA20-2915-19
    GRAVE15-1910-14
    GRAVISSIMA<15<1

    Criteri Morfologici

    Sulla base di due indici eritrocitari, rispettivamente MCV (Mean Cell Volume – volume corpuscolare medio) e MCHC (Mean Corpuscolar Hemoglobin Concentration – concentrazione emoglobinica corpuscolare media) l’anemia viene classificata come segue:

    • normocitica normocromica (MVC e MCHC entro gli intervalli di riferimento)
    • normocitica ipocromica (MCV nella norma e MCHC ridotto)
    • microcitica normocromica (MCV diminuito e MCHC nella norma)
    • microcitica ipocromica (MCV e MCHC ridotti)
    • macrocitica normocromica (MCV aumentato e MCHC nella norma)
    • macrocitica ipocromica (MCV aumentato e MCHC diminuito).

    La condizione di ipercromia (aumento dell’MCHC) non viene annoverata poiché i globuli essendo fisiologicamente a saturazione emoglobinica non possono presentare una concentrazione emoglobinica più alta.

    Nel caso di Desy, i risultati degli esami mostrano una anemia di tipo macrocitica normocromica.

    Cosa sospettare in corso di anemia macrocitica normocromica?

    Dal momento che trattiamo questo caso clinico, ci soffermeremo sulla diagnosi specifica di Desy e vi diremo cosa sospettiamo e andiamo ad indagare in questo specifico caso.

    Ho una domanda per il mio cane…

    “Desideri indagare su una possibile condizione di anemia del tuo cane?”

    — Chiamaci allo 0965.1972966 per prendere appuntamento con noi!

    L’anemia di tipo macrocitico normocromico, anche valutando il grado di rigenerazione eritrocitaria, può essere dovuta a diverse cause.

    Ipossia cronica

    Problematica che si riscontra nelle razze brachicefale (es. bouledogue e affini), in corso di cardiopatie, in corso di malattie polmonari croniche.

    Desy non appartiene a nessuna razza brachicefala, per cui andremo ad eseguire un esame cardiologico approfondito e uno studio radiografico sul polmone.

    In corso di eventi rigenerativi, comunque, è possibile registrare un aumento del volume eritrocitario come meccanismo di compensazione al difetto di ossigeno.

    Deficienza di B12 e folati

    Può causare macrocitosi perché il difetto di sintesi di DNA causa una mancata divisione mitotica.

    L’anemia macrocitica normocromica da malassorbimento tipica nell’uomo trova riscontro solo nello Schnauzer gigante, in quanto nelle altre razze il malassorbimento si traduce più frequentemente in un anemia normocitica normocromica.

    Nel caso di Desy, dunque, escluderemo questa causa.
    Condizioni ereditarie e indagini collaterali

    L’ipernatriemia è una condizione da valutare, e si tratta di un aumento della concentrazione sierica di sodio che comporta un deficit di acqua totale corporea rispetto al sodio totale corporeo causato da assunzione inferiore di acqua alle perdite (urina).

    Uno dei sintomi principali è l’aumento della sete; la persistenza di questa condizione a lungo termine può comportare l’insorgenza di una sintomatologia neurologica (dovuta al richiamo osmotico di acqua dalle cellule nervose), pertanto andrà indagata questa condizione.

    Infine, su Desy, essendo lei un mix di maltese e probabilmente barboncino, considereremo di valutare anche la probabile causa ereditaria della “macrocitosi ereditaria del Barboncino“, condizione legata alla razza che andrà monitorata costantemente per prevenirne le conseguenze.

    Ebbene si, anche i cani misto-razza possono soffrire di patologie ereditarie tanto quanto quelli di razza pura!

    la vecchia credenza del “meticcio resistente” va rivalutata!

    Vi terremo aggiornati su Desy, nel frattempo, se volete, potete inoltrare le vostre domande nei commenti oppure inviare una mail al nostro staff all’indirizzo info@emgvet.it o ancora prendere appuntamento presso la nostra Clinica.

    A presto con gli aggiornamenti qui nei commenti! 🐶