No products in the cart.

SCEGLI

Il tuoPiano Salute

Categoria: Riproduzione del cane

dreamstime_l_3557417

Interruzione dell’estro nella cagna e nella gatta

Si avvicina la primavera, e molti proprietari si ritrovano a fronteggiare i calori delle loro femmine. In questo articolo approfondiamo l’argomento del controllo degli estri di cagne e gatte e come sia possibile interromperli, senza chirurgia.

dreamstime_xxl_104097477

Diabete nel cane: informazioni e dettagli sul diabete gestazionale

Oggi parliamo di una patologia sottodiagnosticata: il diabete nel cane. Ma soprattutto attenzioniamo il diabete in corso di gravidanza, altrimenti definito diabete gestazionale, o diabete gravidico.

dreamstime_xl_61697272

Castrazione chirurgica e rischio di malattie legate all’ormone luteinizzante (LH)

Nel cane sterilizzato, mancando il feedback negativo degli ormoni sessuali sul rilascio delle gonadotropine, l’LH può arrivare a concentrazioni fino a 30 volte quelle dei cani non sterilizzati. La conseguenza è un aumento del rischio di sviluppare patologie legate alla stimolazione dei recettori dell’LH, presenti in diversi organi.

La sterilizzazione chirurgica viene utilizzata per ridurre la sovrappopolazione di cani randagi o di cucciolate non programmate e, nei cani da compagnia, per ridurre il rischio di neoplasie alla ghiandola mammaria nella femmina e di iperplasia/infezione della prostata nei maschi. Tuttavia, nonostante questi benefici, la sterilizzazione chirurgica è associata a diversi problemi di salute a lungo termine.

Mancanza di feedback negativo

Nei cani riproduttivamente interi (non sterilizzati), l’ipotalamo secerne l’ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH), che stimola l’ipofisi anteriore a rilasciare l’ormone luteinizzante (LH).

Quest’ultimo, a sua volta, stimola la secrezione di ormoni sessuali (ad es. testosterone, estrogeni), che hanno un controllo a feedback negativo sulla secrezione di LH. Tuttavia, nel cane sterilizzato, questo feedback negativo manca, il che si traduce in concentrazioni di LH fino a 30 volte superiori rispetto ai cani non sterilizzati.
I recettori per l’LH (LHR) sono presenti in molti organi: nel cervello, nel tratto gastrointestinale, nelle ghiandole surrenali, nella tiroide, nel pancreas, nella pelle, nella vescica, nelle articolazioni dell’anca e del ginocchio, nei linfociti, negli occhi e nella milza, nonché nel tratto riproduttivo.

Azione su organi diversi

La sterilizzazione aumenta l’appetito in maniera indiscriminata, con conseguente aumento di peso.
È stato dimostrato che la stimolazione degli LHR presenti nel tratto gastrointestinale aumenta il rilascio di colecistochinina e glucagone, riducendo il senso di sazietà. Inoltre, la stimolazione degli LHR dell’ipotalamo ventromediale provoca iperfagia.

Ridurre l’LH nei cani sterilizzati può ripristinare il normale appetito.

L’ipotiroidismo è un disturbo endocrino comune, ma la frequenza di questa alterazione nei cani sterilizzati è superiore del 30% rispetto ai cani non sterilizzati. I recettori dell’LH sono espressi nella ghiandola tiroidea canina in associazione spaziale con i recettori dell’ormone tireostimolante (TSH).

La continua attivazione degli LHR può interferire con il TSH, con conseguente ipotiroidismo. Ridurre l’LH nei cani sterilizzati può ripristinare la normale funzione tiroidea.


Nei cani sterilizzati l’incidenza di displasia dell’anca e di rottura del legamento crociato anteriore è superiore di 1,5-2 volte rispetto a quella nei cani non sterilizzati. Anche in questi tessuti sono presenti recettori per l’LH e la loro continua attivazione può aumentare la lassità articolare mediata dal rilascio di ossido nitrico.

Ridurre l’LH nei cani sterilizzati può quindi migliorare la stabilità articolare.


La sindrome da disfunzione cognitiva (SDC) è una malattia neurodegenerativa dei cani anziani: la sterilizzazione ne aumenta in modo significativo lo sviluppo e la progressione. Infatti, elevate concentrazioni di LH aumentano la formazione a livello cerebrale di placche di beta-amiloide, coinvolte nella patogenesi della SDC4.

Ridurre l’LH nei cani sterilizzati può prevenire o rallentare la progressione della SDC.

Anche il rischio di sviluppare diversi tumori maligni aumenta con la sterilizzazione. In particolare, i cani sterilizzati hanno una probabilità 1,3-2 volte maggiore di sviluppare osteosarcoma rispetto ai cani non sterilizzati.

I cani maschi sterilizzati hanno 3 volte più probabilità di sviluppare linfoma rispetto ai cani maschi non sterilizzati, mentre le femmine sterilizzate hanno il doppio di probabilità di sviluppare emangiosarcoma splenico e 5 volte più probabilità di sviluppare emangiosarcoma cardiaco rispetto alle femmine non sterilizzate.


I recettori per l’LH sono infatti espressi in questi tessuti neoplastici e la ricerca condotta su cellule isolate di linfoma canino ha dimostrato che l’LH stimola la proliferazione cellulare.

Ridurre l’LH nei cani sterilizzati può quindi ridurre il maggior rischio di malignità e prolungare i tempi di sopravvivenza nei cani già affetti da cancro.

È quindi importante, quando si affronta il tema della castrazione chirurgica, si spieghi anche il rischio che il loro cane possa sviluppare queste malattie legate all’LH. 

Vuoi maggiori chiarimenti o ti serve un appuntamento per una valutazione?

Chiamaci o compila il form sottostante per contattarci e ricevere assistenza

    Prendi Appuntamento
    Chiama: (+39) 0965 1972966

    Ipofertilità canina

    Ipofertilità canina, come affrontarla?

    Oggi vogliamo parlare di cani in riproduzione e ipofertilità. Come affrontare un riproduttore che, apparentemente in salute, ha lasciato “vuote” diverse femmine?

    O una femmina che, nonostante accoppiamenti ben riusciti, non riesce a concepire?

    Come migliorare le performances riproduttive dei nostri maschi, per ottimizzare in modo assolutamente non invasivo la selezione? Come aiutare le nostre femmine ad arrivare al concepimento in modo assolutamente naturale?

    Iniziamo col dire che, spesso e volentieri, cani maschi di 3-4 anni possono affrontare periodi di stress riproduttivo, soprattutto se sottoposti a monte frequenti o a stress di diversa natura, come allenamenti intensivi, uso di farmaci per patologie generiche o anche errato razionamento nutrizionale.

    Iniziamo col dire che tutto parte da una accurata visita di base andrologica e ginecologica.

    Una visita approfondita serve primariamente ad escludere problematiche comuni come infezioni virali o batteriche, cause ereditarie, anomalie fisiche, ed è assolutamente raccomandata prima di indagare cause metaboliche di infertilità.

    Escluse le patologie vere e proprie, delle quali non tratteremo in questa sede (ma che, per esempio, occasionalmente trattiamo come nel caso delle cisti ovariche della cagna – in altri post approfondiremo di certo altri tipi di patologie sia maschili che femminili), possiamo prendere in considerazione deficit metabolici.

    Uno studio condotto nel 2014 dalla Dr.ssa Maria Carmela Pisu e Colleghi esperti in riproduzione, presentato alla 17ma Conferenza Annuale della Società Europea di Riproduzione degli Animali Domestici, è inequivocabilmente emerso come la supplementazione dietetica di aminoacidi e complessi vitaminico-minerali determinati possa migliorare di gran lunga le performances dei nostri riproduttori.


    La supplementazione con l-arginina

    Tra le molteplici cause di ipofertilità maschile, le carenze aminoacidiche e vitamico-minerali sono riconosciute come possibili cause di alterazioni spermatiche sia nell’uomo che negli animali domestici.

    La motilità spermatica rappresenta il più importante presupposto per la funzionalità degli spermatozoi, tanto da considerare la motilità e la capacità fecondante strettamente correlate.

    Diversi studi hanno dimostrato l’effetto positivo della supplementazione dietetica con l-arginina sulla motilità degli spermatozoi nell’uomo, in alcune specie animali e anche nel cane. Mentre nell’uomo la supplementazione ha mostrato effetti benefici nell’arco di 6 mesi, nel cane si sono osservati effetti già in 62 giorni.

    Abbiamo altresì dati sufficienti per sostenere che la somministrazione dietetica di cibi arricchiti con l-arginina e acidi grassi essenziali sia efficiente anche sulla funzionalità riproduttiva femminile, con cucciolate più numerose, maggiormente vitali alla nascita e con una ridotta mortalità perinatale.

    Come può aiutarti la MGVet

    Qui alla MGVet siamo specializzati nel fornire un completo panorama sullo status riproduttivo del tuo riproduttore maschio o della tua femmina.

    Inizieremo valutando la funzionalità riproduttiva del tuo stallone effettuando una visita andrologica di base, approfondimenti diagnostici volti ad escludere patologie sottostanti e spermiogramma completo (ci avvaliamo del sistema CASAComputer Assisted Sperm Analysis) per darti un profilo dettagliato della potenzialità riproduttiva del tuo maschio.

    Siamo in grado di eseguire approfondita visita ginecologica sulla tua femmina, valutando l’integrità anatomica e l’assenza di patologie a carico di utero e ovaie.

    Valutati questi parametri, ci avvaliamo dell’esperienza di clinici che possano suggerirti i giusti prodotti per la supplementazione dietetica che, in già 60 giorni, sia in grado di migliorare del 70% le performances riproduttive dei tuoi cani.

    Il protocollo da noi utilizzato e suggerito è assolutamente privo di effetti collaterali e riconosciuto dalla Comunità Scientifica internazionale.

    Prendi un appuntamento per saperne di più.

      Prendi Appuntamento
      Chiama: (+39) 0965 1972966

      Se hai domande, non esitare a commentare o inviarci una email a info@emgvet.it

      Cisti ovariche nella cagna

      La mia cagnolina non rimane incinta… oggi parliamo di Cisti Ovariche.

      Molto spesso i proprietari di cagne si rivolgono, esasperati, al Medico Veterinario lamentando che la loro femmina non riesca a concepire. E la domanda è sempre la stessa: “Dottoressa, la mia cagnolina non rimane incinta… perché?“.

      Oggi vogliamo darvi alcune indicazioni su una delle possibili cause che possono ostacolare l’instaurarsi di una gravidanza a seguito di un normale accoppiamento, ovvero sulle cisti ovariche della cagna.

      Nel linguaggio medico comune, il termine “ovaio cistico” identifica la presenza di cisti di tipo follicolare; nella cagna è un riscontro clinico abbastanza frequente.

      Cosa sono le cisti follicolari e cosa comporta la loro presenza?

      Le cisti ovariche di tipo follicolare sono delle vere e proprie cavità cistiche localizzate nel parenchima della gonade femminile, l’ovaio appunto, che secernono ormoni estrogeni.

      Come diretta conseguenza della loro attività ormono-secernente, la cagna presenterà come sintomi degli estri più lunghi del normale o più ravvicinati nel tempo, irregolarità negli intervalli tra un calore e il successivo o attrazione continua dei maschi.

      Non di rado, il riscontro della presenza di un ovaio cistico si ha quando si procede a ovariectomia, quindi in corso di sterilizzazione chirurgica, alla quale il proprietario, stremato dai continui ed infruttuosi tentativi, decide alla fine di ricorrere…

      Eppure, come vi spiegheremo nel prosieguo dell’articolo, qualcosa può essere fatto, prima di arrivare alla soluzione estrema della sterilizzazione…

      Cause e sintomi nel dettaglio, come accorgersi della presenza di cisti follicolari…

      Spesso e volentieri, nella cagna che ha superato i 4-5 anni, è frequente riscontrare cisti follicolari ovariche, singole o multiple, piccole o meno piccole.

      Come detto in precedenza, queste cisti ripiene di liquido generano calori più frequenti e più ravvicinati (e altrettanto frequentemente, in questi calori, può non avvenire l’ovulazione – i cosiddetti “calori anovulatori“).

      In linea generale, iniziamo a sospettare del problema quando:

      • la cagna presenta “calori lunghi“, ovverosia quando le manifestazioni dell’estro durano più di 21 giorni (attenzione: il primo estro può anche durare più a lungo, quindi non fa testo…);
      • la fase di proestro (periodo delle perdite ematiche) e di estro (periodo dell’accettazione del maschio) durano insieme più di 40 giorni;
      • i calori si manifestano con frequenza estremamente irregolare (ad esempio, ogni 3-4 mesi con pause di più di 10).

      Corre l’obbligo di sottolineare comunque che esistono cagne perfettamente normali che, per caratteristiche di razza o di linea materna, hanno calori una sola volta l’anno (es. il Cane Lupo Cecoslovacco che ha un ciclo all’anno), oppure con calori particolarmente lunghi (es. le femmine di razze molossoidi).

      Mi hanno detto che l’unica soluzione è sterilizzare la mia cagnolina…

      E’ davvero così?

      Vi rispondiamo subitissimo: NO!

      Le terapie tentate sino ad oggi senza un corretto monitoraggio hanno sempre portato alla decisione ultima dell’ovariectomia, che a nostro avviso deve rappresentare sempre e solo l’ultima spiaggia in caso di recidive particolarmente ostiche.

      Cosa può fare per te la MGVet…

      Presso il nostro centro prediligiamo un approccio meno invasivo, valutando le condizioni di salute generale della paziente, l’età, ed il rapporto rischio-beneficio del trattamento medico delle cisti follicolari della cagna riproduttrice.

      Prendi appuntamento con noi per conoscere i dettagli del nostro protocollo “gold-standard” nella preservazione della fertilità della tua femmina.

      Insieme, inizieremo un percorso che, nelle cagne di pregio genetico, può farti risparmiare tempo e denaro nel tentativo di venire a capo di questa ostica situazione, oggi ampiamente discussa in letteratura e trattata senza interventi invasivi.

        Prendi Appuntamento
        Chiama: (+39) 0965 1972966